

Leonardo Semplici racconta il suo Spezia alla Gazzetta dello Sport. Lo fa dopo la vittoria dello scorso turno contro l’Inter: “Senza una squadra stavo malissimo, mi chiedevo perché mi chiamassero in tanti ma poi restassi sempre fermo, nella mia casa di Firenze. E così mi sono alzato dalla poltrona e mi sono dato da fare: corsi di psicologia, di comunicazione e tanto aggiornamento. Ho girato su molti campi, il calcio è in continua evoluzione. Non si può restare fermi”, ha detto.
NZOLA – “Per noi è fondamentale. Ha avuto una crescita esponenziale, merito di chi l’ha allenato prima di me. Nel giro di un paio d’anni andrà a giocare in una squadra di livello superiore. Qui ha la serenità di sapere di poter sbagliare qualche partita”.
MALDINI – “Vede la porta come pochi. La sua qualità principale è la tecnica, gioca con entrambi i piedi e ha grande disponibilità. A volte si assenta un po’ dal contesto, deve essere anche più determinato nelle giocate”.
HOLM – “Per il momento non l’ho ancora potuto allenare bene a causa dell’infortunio. Ma quando l’ho visto ho pensato a un Lazzari alto 1,90 m. Credo che potrà fare anche il terzino a quattro”.