

Duvan Zapata torna a Udine dopo aver conquistato la Sampdoria e i tifosi blucerchiati con il gol realizzato al Milan, il secondo della sua nuova avventura. L’esultanza è già di tendenza: il marinaio che fuma la pipa, quello che compare sullo stemma della Sampdoria. “Me ne ha parlato un amico, genovese e genoano, che vive a Udine e mi è venuta l’idea”, ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport.
GOL DELL’EX – “Anche se dovessi segnare non esulterò. Io lì sono stato bene e porto Udine nel mio cuore. Certo, pensavo che avrebbero fatto qualcosa in più per comprarmi e trattenermi”.
NAPOLI – “Non mi hanno considerato. Ero reduce dalla mia migliore stagione in Italia, credevo di poter dire la mia. invece sono rimasto due mesi emarginato, allenandomi a parte. Per fortuna è arrivato Ferrero, che ha fatto tanto per portarmi qui. Tra l’altro lui mi voleva già due anni fa, quando l’allenatore era Zenga”.
IL PARAGONE – “Voglio superare Muriel: punto a fare più gol di lui nella Sampdoria e a diventare l’attaccante colombiano che ha segnato di più in Italia”.
RECORD – “Punto a battere il mio record di gol in una stagione, 10, realizzato a Udine e a migliorare sempre. Io sono fatto così: ho imparato qualcosa da ogni allenatore che ho avuto”.
CON GIAMPAOLO – “Mi ha fatto vedere i video degli allenamenti, perché imparassi i movimenti. Con Quagliarella ci siamo subito intesi proprio perché abbiamo movimenti distinti, dovuti al gioco dell’allenatore. Giampaolo fa diventare importanti anche le cose che sembrano banali”.
MODELLI – “Drogba. Ibra e Adriano, li prendevo quando giocavo con la playstation. E ho cercato di rubar loro qualcosa”.
HIGUAIN – “Mi ha insegnato a non dare nulla per scontato. A farmi trovare sempre pronto in area, anche in allenamento. Sembra banale, ma per un attaccante è la cosa più difficile”