Lunga intervista a Mino Raiola sulla trattativa che ha portato alla rottura per Gianluigi Donnarumma con il Milan. Da Sky Sport 24, l’integrale delle dichiarazioni del procuratore sul caso che ha spaccato l’estate rossonera: “Donnarumma all’inizio non aveva nessun dubbio, voleva rimanere. Ci hanno forzato, minacciato. Per questo non me la sento di fare una trattativa in questo ambiente, visto quello che sta succedendo a me, alla mia famiglia, a me stesso.
Faccio un esempio: ho trovato striscioni sotto la sede del Milan, la società doveva difendere il giocatore e togliere lo striscione. E invece è mancato l’appoggio del club. Se uno ha un fuoriclasse in squadra e vuole trattenerlo, deve sostenerlo. Il ragazzo è stato minacciato di non giocare, di vedere la carriera stroncata. Mi prendo la responsabilità per il mancato rinnovo: tra me e Mirabelli non c’è feeling, siamo su due mondi diversi. Non accetto il suo atteggiamento da dirigente, non glielo permetto.
ALTRI CLUB – “Fatta con il Real Madrid? Non ho accordo con alcun club, non si farà in tempi brevi. Se dietro questa decisione c’è l’offerta di un grande club? Quelle c’erano già da quando aveva 16 anni e anche quando ne aveva 14, quindi se voleva andar via sarebbe andato via quando non era il titolare del Milan. Ripeto, non è questo, noi non abbiamo nessun accordo con nessuna società, nessuna società ci spinge a fare certe cose. Il problema non è economico, è una questione di forma: non potevamo più accettare certe minacce, certe tensioni, lo stress psicologico, la passività della società nei confronti di Gigio”.
PAROLA DI GIGIO – “Donnarumma mi ha detto: Mino, non me la sento di trattare così. E abbiamo deciso di andare via. Personalmente prendo le responsabilità di questa scelta, ma ci sono state minacce gravissime”.
PERDERE UN ANNO – Raiola approfondisce il tema mobbing: “Se Donnarumma rischia di perdere un anno? Sì, è un rischio importante. Se sarà giudicato per le sue qualità di sicuro non perderà l’anno, se invece ci sono altre situazioni che costringono l’allenatore a prendere certe decisioni allora forse lo perderà. Per me è mobbing se minacci un giocatore di stare un anno in tribuna. Il Milan sta cercando un altro portiere sul mercato? Hanno il diritto di cercarne anche altri sette di portieri, non è mica un nostro problema”.