

Un retropassaggio suicida che da il via alla rete di Sanabria. Un clamoroso gol sbagliato a pochi metri dalla porta. Due facce della stessa medaglia. Da una parte Dejan Kulusevski (26 presenze, 3 gol e un assist), dall’altra Jeremie Boga (18 presenze, tre gol e 1 assist). Lo scorso anno erano pedine decisive al fantacalcio. In questa stagione sono diventati entrambi, per motivi diversi, due protagonisti in negativo. Lo svedese fa fatica come tutta la Juventus di Pirlo. Ha sofferto il salto in una squadra importante, rispetto al Parma ogni pallone giocato ha un peso diverso e non gli riescono più le giocate che hanno segnato il suo percorso con D’Aversa. Forse anche per un motivo tattico. Lo scorso anno aveva in campo una sua collocazione precisa. Nella Juventus è un po’ un jolly e qualche volta è stato impiegato anche come attaccante. L’errore nel derby col Torino è l’ennesimo segnale di una fase di crescita complicata, contraddistinta, come era lecito attendersi, anche da qualche passaggio a vuoto.
Per Boga la situazione è diversa. Non riesce più a incidere, ad accendersi con le sue accelerazioni e sgommate, a volte sembra quasi un corpo estraneo alla squadra. Il gol divorato contro la Roma è il sintomo di un periodo difficile dove è mancato un salto di qualità sotto molti punti di vista. Il problema con la lunga positività al Covid a inizio stagione avrà certamente inciso. Ma l’attaccante del Sassuolo in molte circostanze non è riuscito ad esprimere l’enorme potenziale tecnico a sua disposizione. Sabato sono arrivate due bocciature pesanti: 4,5 per Kulusevski, un 5 pieno per Boga. Doveva essere il campionato della loro definitiva consacrazione. E invece le cose stanno andando in una direzione completamente diversa. Al fantacalcio va registrato un crollo nelle rispettive quotazioni, questo dato è impressionante. Lo svedese valeva 26 fantamilioni, adesso soltanto 16. Calo netto anche l’ivoriano: partiva da 22 fantamilioni, attualmente il suo valore è di 14. Kulusevski più Boga, due facce della stessa medaglia, accumunati entrambi da un destino comune: la crisi del terzo anno.