

A tutto Jonathan Ikoné. L’esterno della Fiorentina, di soli sei mesi più ‘anziano’ di Mbappé, ha parlato così a La Repubblica oggi: “Sono cresciuto con la mia famiglia e con quella di Kylian. Avevo sei anni quando sono arrivato nel club della mia città. Suo padre, Wilfried, è stato il mio primo allenatore”.
FIORENTINA – “Sentivo che dopo aver vinto col Lille era arrivato il momento di evolvere, di crescere. E ho pensato che la Fiorentina per me fosse un ottimo club. Il momento più complicato è alle spalle, quello in cui dovevo adattarmi al modo di giocare e di concepire gli allenamenti. Ma non ho mai mollato. Ho avuto difficoltà con la lingua italiana, ma adesso la capisco molto meglio. Scherzo coi miei compagni, mi vogliono bene e qui mi sento a casa”.
ITALIANO – “Un martello, è vero. Ho un ottimo rapporto con lui, mi trovo bene. Ogni volta imparo qualcosa di nuovo. È severo, sì. Ma nel senso positivo del termine, non per cattiveria: lo fa per ottenere il massimo e il meglio da me e da tutta la squadra. Ma sa anche scherzare con noi, allo stesso modo in cui pretende di più. È un allenatore davvero bravo”.
IN ITALIA – “Mi sento cresciuto sia sotto il profilo fisico, atletico, sia pensando alla tattica. Mi sento più completo. Qui si dà di più, si soffre di più, è tutto più intenso. Questo mi dà la forza per andare avanti. Più concreto? Sì, me lo dicevano anche al Montpellier. Sto lavorando duramente, ogni giorno, per migliorarmi e per essere più concreto”.