

Zlatan Ibrahimovic è rossonero. C’è l’accordo tra il Milan e lo svedese, che arriverà in Italia nei prossimi giorni. È tutto pronto per il suo ritorno, che infiamma anche i fantallenatori. Questo tutto quello che c’è da sapere su Ibra a Milano.
📈 FUTURO DA DIRIGENTE – Giocatore ora, dirigente o ambasciatore del Milan in futuro. È uno scenario raccontato sulla Gazzetta dello Sport: “Nella lunghissima partita che ha riportato Ibra al Milan ha giocato un ruolo decisivo l’aspetto fiscale. E nell’intesa che sta per essere sottoscritta c’è addirittura una finestra di due anni, cioé sino al 31 dicembre 2021. Tutto è legato agli sconti previsti dal Decreto Crescita del governo Conte I, convertito in legge il 29 giugno scorso. L’articolo 5 prevede la riduzione delle tasse del 50 % per favorire il «rientro dei cervelli», una norma utilizzata da tempo nel mondo del lavoro per attrarre i professionisti. Ma l’ultima stesura ha aperto le porte anche agli sportivi. In estate ne hanno usufruito vari calciatori, tra cui Ramsey, De Ligt e Balotelli: guarda caso gli ultimi due assistiti da Raiola. Così i consulenti che hanno curato questo trasferimento hanno posto grande attenzione a quest’opportunità anche per lo svedese. Ed ecco come inciderà sui conti del Milan che sin dall’inizio ha messo nel conto una spesa al lordo di 12 milioni per 18 mesi. Con il regime normale allo svedese andrebbero in tasca «soltanto» 6 milioni, cioè 2 subito e 4 nella prossima stagione. In realtà Zlatan e i suoi consulenti contano d’incassarne 7,5 nello stesso periodo: cioè 3 nella stagione in corsa e 4,5 nella successiva. Più i bonus, chiaro. Ma per ottenere questo vantaggio è indispensabile che lo svedese dimostri all’Agenzia delle Entrate di avere un rapporto di lavoro da dipendente in Italia per almeno due anni solari. Ed è questo il motivo per cui i vertici di via Aldo Rossi sono pronti a prolungargli il contratto anche per la stagione 2022-23, magari non più da calciatore, visto che nel frattempo avrà superato la soglia dei 40 anni. E’ presto per indicare il suo nuovo ruolo. La soluzione più semplice fa pensare all’incarico di ambasciatore, ma non sono da escludere altri ruoli più impegnativi”.