

Dal ritiro con l’Argentina, ha parlato l’attaccante della Roma Paulo Dybala, facendo anche il punto sulle sue condizioni: “Domenica avevo un affaticamento, sentivo che non ero al 100% e i medici lo sapevano. Era necessario saltare una partita prima di saltare un mese. Lo hanno capito, per fortuna poi i risultati degli esami sono andati bene“, le parole rilasciate a ESPN Argentina e riportate da Vocegiallorossa.
MONDIALE – “Quando si avvicina il Mondiale si vuole sempre andare in nazionale, non volevo mancare. Tutti lavoriamo per andare al Mondiale, poi sarà il CT che farà la lista. Da argentino c’è sempre l’illusione di voler andare al Mondiale. Personalmente lavorerò nello stesso modo: dando tutto col mio club per il CT mi veda e possa contare su di me”.
ROMA – “Qui per tornare importante? Sì, gli ultimi anni alla Juventus non sono stati facili, cambiare aria mi ha fatto bene. Mourinho mi ha chiamato e in pochi minuti ho deciso. Lui come anche il DS mi hanno parlato del progetto e della voglia di continuare a vincere come hanno fatto lo scorso anno. Essere protagonista in una squadra così mi aiuta tanto”.
TIFOSI – “È stato insolito. Quando entri allo stadio sei con i compagni, lì ero da solo. Non mi era mai capitato. Il tifoso della Roma è simile a quello argentino per quanto riguarda la passione. Diverso dall’ambiente della Juve, più simile a quello argentino. Hanno una pazzia bella: sento questo affetto, per loro viene prima la Roma che la famiglia. Vivono il calcio come noi”.
MOURINHO – “A Roma con la Juventus stavamo vincendo 4-3 e l’allenatore mi ha tolto. Mourinho si è avvicinato alla panchina per salutarmi e mi dice che sono un fenomeno. Questo episodio mi è rimasto in testa, ma non potevo sapere poi cosa sarebbe successo con il rinnovo alla Juve. Quando poi mi ha chiamato la prima volta, lui mi ha chiesto se mi ricordavo di quel momento. E io gli ho detto che non lo avevo dimenticato. Mi ha chiamato anche nei giorni successivi ed è stato facile decidere. Lavorare con lui è facile. Con lui parlo di tutto, conosce tutti i giocatori, da quelli di elite alla terza categoria. Ha un gruppo di persone che lavora benissimo. Di Mourinho mi ha sorpreso l’umiltà che ha, tratta tutti allo stesso modo. Certe volte può dare un’immagine diversa per quello che si vede in campo. Poi l’ho visto anche arrabbiato… Sono molto felice alla Roma, quando uno si trova bene è più facile”.
ESTERO – “Ovviamente ho pensato a cosa scegliere. Ho giocato tanti anni alla Juventus ed era difficile per me trasferirmi in un altro club in Italia, ma allo stesso tempo sapevo che non sarebbe stato difficile per me adattarmi a La Liga”.
CONDIZIONE – “L’anno scorso ho avuto diversi stop per infortuni. Non ho avuto continuità, a parte il fatto che i minuti che ho giocato sono stati molto buoni”.