

In un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport, Paolo Di Canio, ex calciatore e noto opinionista ora, ha parlato così dell’attacco del Milan: “A Ibrahimovic va concesso tutto e riconosciuto tutto. Ma se fino a qualche anno fa su venti palle giocate diciotto diventavano perle, adesso le perle sono due e diciotto sono palle perse. Non voglio esagerare, tuttavia quando cerchi da fermo di toccare il pallone di punta e te lo tolgono i compagni restano esposti alla ripartenza. Capita in diverse partite e allora diventa dura, anche se Pioli è bravissimo e gli altri giocatori si mettono a disposizione. Stop di petto, sforbiciata, scorpione: queste cose Ibrahimovic continuerà a farle pure a settant’anni. Ma qui parliamo di una squadra che deve disputare altre quindici gare. Giroud non ha neppure la capacità che ha Ibra di scendere sulla trequarti. Il punto è che quando Zlatan si abbassa nessuno va a occupare quei diciotto metri di vuoto. Leão è un talento raro che però non va spesso senza palla. Sia chiaro però che il Milan per le risorse tecniche che ha sta ottenendo risultati fantastici”.