

Daniele De Rossi dice tutto. Il centrocampista a fine stagione lascerà la Roma, oggi è arrivato il suo annuncio ufficiale e in conferenza stampa Daniele dice tutto.
MEMORIE – “Rifarei tutto con la Roma. Le mie scelte, la mia decisione di rimanere per sempre fedele a questa squadra… non cambierei una virgola. Forse metterei qualche trofeo nella mia bacheca con una bacchetta magica, ma non ce l’ha nessuno”.
TIFOSI – “Hanno sempre dimostrato di volermi bene come se valessi un trofeo, io ho fatto lo stesso perché potevo andare in squadre che potevano vincere più della Roma, almeno sulla carta. Ci siamo scelti a vicenda, sarebbe un dramma pensare il contrario. Anche loro potrebbero dire: sì, che ci facciamo con De Rossi, era meglio che veniva Iniesta e vincevamo (ride, ndr)”.
SEMPRE ROMA – “Magari mi troveranno intrufolato in qualche settore ospiti a tifare per la Roma, col panino e la birra. Non l’ho mai fatto da giocatore perché non mi piacciono per pubblicità, ma chissà”.
RINNOVO MANCATO – “Mi è stato comunicato ieri dalla Roma che non saremmo andati avanti, ma non sono scemo e l’avevo capito: se nessuno ti chiama per un anno neanche per parlarne… la direzione è quella. Non ho detto niente perché non volevo creare rumore che avrebbe distratto la squadra e la tifoseria”.
FUTURO – “Ringrazio la Roma per l’offerta dirigenziale. La società qui è divisa in più parti e magari Ricky Massara e Guido Fienga mi avrebbero tenuto anche da calciatore, ma si sa che la Roma è divisa, quindi è andata così”.
PROSSIMO CLUB – “Io non ho cercato altri club perché pensavo alla Champions fino al pareggio di Genova. Oggi ho avuto 500 messaggi, dopo controllo e vedo se c’è qualche offerta… ma quello che penso è che mi sento un calciatore, ho voglia di giocare, non smetto adesso”.
COMPAGNI – “Non posso guardarli se no scoppio a piangere (sorride per i suoi compagni presenti in sala stampa, ndr)”.
SOCIETA’ – “Mi dispiace che ci siamo parlati poco quest’anno, la società spero che migliori in questo perché le distanze incidono. Lo dico da tifoso della Roma”.
TOTTI – “La sensazione vedendo Francesco è che possa ancora incidere poco, il potere è in mano ad altre persone. Per ora penso a voler giocare, poi mi vedo più da allenatore che da dirigente in futuro”.
CRISTANTE – “C’è un Bryan Cristante che arriva da Bergamo, io ne voglio altri cento di giocatori così perché anche se non è nato a Roma… ci mette l’anima in ogni allenamento, da romanista. Non è solo una questione di essere nati nella Capitale”.
DELUSIONE – “Certamente c’è un po’ di amarezza, non mi immaginavo di salutare così. Lo dico sinceramente, lo hanno deciso e non ci posso fare nulla”.
MONCHI – “Da quando è andato via lui non ho più parlato con nessuno. Ora non ho incontri o altro, ho solo l’aereo per andare in vacanza dal 27 maggio”.