

Ciccio Caputo si racconta. Dalla sua Birra Pagnotta fino all’esplosione – tardi – in Serie A. Ecco alcuni stralci da una bella e lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.
Ma perché Caputo ha conquistato solo ora le luci della ribalta?
“Ognuno ha un suo percorso. Io non ho mai avuto prima di Empoli l’occasione giusta. Ricordo un sondaggio due anni fa del Crotone. Un sondaggio. E tante voci. Tanti “vediamo”. Magari mi chiedevano se ero interessato a fare la quarta punta”.
Ha pagato l’anno perso per la squalifica, omessa denuncia.
“Forse. In quel periodo ero in rampa di lancio. Un’accusa ingiusta, che mi ha ferito. Ero innocente e non potevo dimostrarlo. Poi per fortuna è arrivata la sentenza della giustizia ordinaria e sono stato assolto. Pulito al 100%. Ma in quel momento ho sofferto tanto. La gente mi guardava strana. Prima ero circondato da mille amici dopo quella sospensione erano spariti tutti. Per fortuna, c’era mia moglie Annamaria. C’erano i miei procuratori Fedele e Malagnini. E devo dire grazie anche al d.s. Angelucci. A un certo punto stavo per saltare per aria. Volevo smettere di giocare. Si, basta pallone. Un momento di debolezza. Mia moglie mi ha convinto a tenere botta. E abbiamo vinto”.
Un’altra persona che deve ringraziare è Antonio Conte.
“Con Antonio ho vinto due campionati. Prima a Bari poi a Siena. Gli devo tanto da calciatore e ancora di più per quello che mi ha insegnato dal punto di vista umano. Conte è un grande. E’ uno dei cinque più bravi allenatori del mondo. Scommetto che il prossimo anno tornerà a lavorare in A. Quando era al Chelsea gli ho regalato una confezione della mia birra”.
Già, lei è un imprenditore.
“Abbiamo creato una birra italiana con il pane. Pane di Altamura, della mia terra. Un pane unico. Insieme ai miei soci l’abbiamo chiamata Birra Pagnotta. Il prossimo passaggio sarà produrla noi”. A ogni suo gol con SOS Fanta potete vincere una Birra Pagnotta autografata da Ciccio, basta commentare sulla nostra pagina Instagram.
Chi ammira come calciatori?
“Il mio idolo da ragazzo è stato Del Piero. Grande campione e soprattutto uomo vero. Ora mi piace Immobile e ho un debole per Icardi”.
Lei ha un ingaggio vicino ai 600mila euro, Icardi tratta un rinnovo da 7 milioni.
“Non provo invidia. Sono appena arrivato in Serie A. Icardi vale 25-30 gol in campionato. Ora vive un momento negativo. Capita a noi attaccanti”.
Le prossime sfide?
“Salvare l’Empoli e la mia A. Possiamo farcela”.
Non ha rimpianti?
“Non mi guardo indietro. Ho l’entusiasmo di un bambino. Pensate a Quagliarella: puoi diventare il capocannoniere del campionato anche a 40 anni. E Rossi? Farà ancora il fenomeno sulla moto a 40 anni. Ho ancora tempo per segnare tanti gol. In passato, quando avevi superato la trentina, venivi considerato a fine corsa. Oggi i giovani devono prendere esempio da Quagliarella. Sono contento che sia stato convocato da Mancini per lo stage. Tutti possono sognare la Nazionale”.
All’Entella ha incrociato Zaniolo.
“Già allora si vedeva che era un potenziale fenomeno”.