

Così Nicolò Barella, centrocampista dell’Inter, ha parlato a DAZN del compagno di squadra Romelu Lukaku: “Ha uno strapotere fisico alla Shaquille O’Neal: nessuno riesce a spostarlo nemmeno in allenamento, servono tre giocatori per bloccarlo. Romi è un grande leader: riesce ad avere una buona parola per tutti, ha un buon rapporto con tutti e poi in campo è determinante come nessun altro. Lui è arrivato ed è stato incredibile: già parlava italiano! Però per lui dev’essere facile: sa tutte le lingue del mondo! È fortissimo”.
CONTE E L’INTER – “A casa sono maniaco dell’ordine. Adesso un po’ lo sto diventando anche in campo, soprattutto grazie ad Antonio Conte: prima ero più spirito libero, ora il mister mi ha dato tante nozioni, mi ha insegnato a scegliere i momenti. In campo studio molto. Giocando con grandi campioni cerco di rubare qualcosa a ciascuno di loro, li osservo e le parti migliori cerco di farle mie. Perdere la finale di Europa League è stata la più grande delusione della mia carriera da calciatore. Ce la saremmo meritata quella Coppa”.
CHIELLINI E LA NAZIONALE – “La Nazionale è il sogno di qualsiasi calciatore: sono molto orgoglioso di esserci arrivato così giovane. Devo tanto al Ct Mancini, che ha creduto tanto in me già quando ero a Cagliari. Mancini ha creato un grandissimo gruppo e non è mai facile col poco tempo che si ha per la Nazionale. C’è un clima bellissimo nel gruppo: Mancio ha lasciato massima tranquillità a tutti, tutti siamo liberi di esprimerci, non ci sono grandi e piccoli, anzi i grandi aiutano i giovani. Chiello è la mamma di tutti noi! Chiellini è più protettivo di un papà: è davvero protettivo come una mamma, ha sempre fatto sentire importanti anche a noi giovani, ci ha trasmesso fiducia”.
L’IDOLO – “Dejan è un numero 1! I suoi goal riempivano gli occhi, ma il suo atteggiamento da leader in campo, anche senza parlare, era clamoroso. Vedere San Siro che impazziva per lui era emozionante anche solo dalla tv. Da piccolo impazzivo per Holly e Benji e ricordo quasi a memoria la sigla”.